Il gruppo Terapie a Distanza è nato all’inizio della pandemia dalla necessità di confrontarci tra colleghi, all’alba di un periodo storico inaspettato e perturbante del quale non era dato conoscere entità e durata. Abbiamo sentito il bisogno di non restare soli e di riflettere sui vissuti emotivi che ci hanno attraversati nel tentativo di adattare, alla nuova condizione di lavoro da remoto, noi stessi, le psicoterapie in corso e le richieste di aiuto arrivate durante l’emergenza.
Il gruppo ha avuto la funzione di contenere le angosce legate alla paura del contagio: al pericolo per noi stessi, i nostri familiari e i nostri pazienti.
Lavorare insieme ci ha permesso di confrontarci eticamente su come gestire situazioni che eravamo abituati a vedere negli studi privati o nelle istituzioni e di sostenere il lavoro di coloro che si sono trovati a fronteggiare un periodo di intensi stravolgimenti e disagi a più livelli.
Nel tempo in gruppo è diventato un osservatorio esperienziale che ha permesso di avvicinare gli elementi inconsci attivati in noi stessi; nel ritrovarci online da luoghi diversi e distanti tra loro, ci permette di sperimentare gli adattamenti dei setting (con i pazienti e nei gruppi di lavoro e di studio tra colleghi), che stanno scaturendo dall’esperienza pandemica, in maniera dinamica e creativa, favorendo nei terapeuti una maggiore consapevolezza del setting interno.
Il gruppo è nato come uno spazio aperto ad accogliere anche colleghi di altre realtà associative, creando un campo in cui dar voce ad uno scambio tra spazi onirici e di veglia (Kaës 1993), ha trasformato la crisi pandemica in occasione di pensiero e di crescita.
Per saperne di più sulla storia e sui partecipanti al gruppo si rimanda alla registrazione del contributo di Carmen Maria Moffa “Pensa se non ci fossimo mai incontrati!” della Giornata Amhppia “Ritrovarci” del 31.10.2020.